Casi d’uso di MyClinicalAI
OSTEOAI – ASSISTENTE PER OSTEOPATI
L’osteopatia incontra l’Intelligenza Artificiale in un percorso rivoluzionario che amplifica la capacità del terapeuta di analizzare e interpretare i dati clinici del paziente. In questa sezione abbiamo deciso di mostrarvi tre casi reali in cui potete leggere e visionare come funziona l’interazione tra terapeuta e Intelligenza Artificiale nella pratica clinica giornaliera.
Un paziente di 45 anni sviluppa dolore all’orecchio sinistro con sensazione di fischio, peggiorando quando dorme sul lato interessato. Il dolore si estende al collo, alla spalla e alla clavicola, accompagnato da debolezza, vertigini e mal di testa che segue il decorso del nervo di Arnold fino all’area oftalmica sinistra. I sintomi migliorano a digiuno, ma peggiorano con i latticini, provocando anche una sensazione di asma. L’intero quadro si è manifestato circa dieci giorni dopo un’infezione da COVID-19, suggerendo una possibile correlazione tra l’infiammazione post-virale e la sintomatologia neuro-muscolare.
Una bambina manifesta frequentemente cervicalgia e mal di testa. I genitori si rivolgono a un ortodonzista, che esegue alcuni esami diagnostici. Grazie all’IA, il professionista osteopata riceve un’analisi più approfondita e un suggerimento prezioso: indirizzare la bambina a un consulto ORL per escludere eventuali cause otorinolaringoiatriche prima di procedere con il trattamento ortodontico, osteopatico e posturale. Questo approccio consente una valutazione più completa e mirata, garantendo un percorso terapeutico più efficace.
Una signora di 59 anni si rivolge all’osteopata per un dolore persistente al piede da diversi mesi, già trattato con fisioterapia e farmaci senza risultati. La risonanza magnetica non evidenzia lesioni muscolo-scheletriche, ma la paziente continua a soffrire di dolore e gonfiore. Dopo un’attenta palpazione osteopatica e il supporto dell’IA, emerge la necessità di approfondire lo stato di salute con alcuni esami del sangue prescritti dal medico curante. Al ritorno in seduta, l’integrazione dei dati di laboratorio nell’anamnesi rivela una condizione che richiede un consulto urgente con un ematologo per escludere problematiche di primaria importanza. Questo caso evidenzia come un approccio multidisciplinare possa fare la differenza nell’individuazione della causa reale del dolore e nella scelta del percorso terapeutico più adeguato.
Caso 1: Dolore Orecchio, Cervicale e Correlazione Post-COVID
GPTs – OsteoAI

Domanda Dottore
Paziente di 45 anni, dolore all’orecchio con sensazione di fischio nell’orecchio sx con dolore che aumenta se di notte dorme disteso sull’orecchio sx, dolore che si irradia nel collo a sx. sino ad arrivare nella zona subacromiale e vicino la clavicola. crea una sensazione di debolezza e vertigini. mal di testa localizzato dalla zona occipitale lungo il decorso del nervo di arnold. fino alla zona oftalmica sx. migliora a digiuno. Peggiora con i latticini e subentra anche una sensazione di asma respiratorio. tutti questi sintomi sono iniziati dopo 10 giorni dopo aver contratto il covid.
Risposta AI
Il paziente presenta un dolore all’orecchio sinistro, accompagnato da fischio auricolare (acufene) e peggioramento del dolore quando dorme sull’orecchio sinistro. Il dolore si irradia nel collo sinistro fino alla zona subacromiale e alla clavicola, associato a sensazione di debolezza e vertigini. Inoltre, riferisce cefalea occipitale lungo il decorso del nervo di Arnold, che si estende fino alla regione oftalmica sinistra.
Interessante il miglioramento a digiuno e il peggioramento con i latticini, con associata sensazione di asma respiratorio. I sintomi sono insorti circa 10 giorni dopo un’infezione da COVID-19.
🚩 Valutazione delle Red Flag
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Coinvolgimento neurologico → La cefalea occipitale irradiata lungo il decorso del nervo di Arnold e la sintomatologia vertiginosa richiedono di escludere:
- Nevralgia di Arnold (confermare con palpazione e test di stiramento del nervo).
- Sofferenza cervicale con coinvolgimento radicolare.
- Coinvolgimento vestibolare secondario a un’infiammazione dell’orecchio interno (vestibolopatia post-virale?).
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Patologie dell’orecchio interno → Dato il fischio e il dolore, valutare:
- Disfunzioni dell’ATM e la loro relazione con l’orecchio medio.
- Sindrome di Menière o labirintite post-virale.
- Disfunzioni della tromba di Eustachio.
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Coinvolgimento viscerale e metabolico → La correlazione con il digiuno e i latticini suggerisce una possibile disfunzione viscerale:
- Relazione con l’intestino tenue e possibili intolleranze alimentari.
- Relazione tra stomaco e diaframma con possibile reflusso silente (relazione con l’asma?).
- Attivazione del sistema immunitario post-COVID con reazioni infiammatorie sistemiche.
👉 Consiglio: prima di procedere con il trattamento osteopatico, sarebbe utile un consulto con un otorinolaringoiatra per escludere patologie dell’orecchio interno e un gastroenterologo per valutare eventuali intolleranze o reflusso gastroesofageo.
🔍 Diagnosi Differenziale Osteopatica
Le possibili disfunzioni che potrebbero spiegare il quadro clinico sono:
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Disfunzione cervicale alta (C0-C1-C2) con nevralgia di Arnold
- Possibile relazione con lo stato infiammatorio post-virale.
- Coinvolgimento della fascia cervicale superficiale e profonda con ripercussioni sulla base del cranio.
- Correlazione con la tensione dei muscoli suboccipitali e dello splenio del capo.
- Irritazione del ganglio cervicale superiore che può generare sintomi autonomici come vertigini e acufeni.
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Disfunzione dell’ATM (articolazione temporo-mandibolare)
- Relazione con la tensione dei muscoli masticatori (massetere, pterigoideo).
- Possibile correlazione con la disfunzione della tromba di Eustachio (acufene?).
- Relazione con il sistema cranio-sacrale e la tensione della dura madre.
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Disfunzione craniale (osso temporale e sfenoide)
- Il temporale in rotazione esterna potrebbe creare acufeni e tensione sulla tuba di Eustachio.
- Lo sfenoide potrebbe essere coinvolto in una disfunzione della base cranica, influenzando il nervo trigemino.
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Disfunzione viscerale (stomaco e intestino tenue)
- Il peggioramento con i latticini e il miglioramento a digiuno suggeriscono un possibile coinvolgimento intestinale e diaframmatico.
- La relazione stomaco-diaframma potrebbe spiegare la difficoltà respiratoria.
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Disfunzione del sistema linfatico e immunitario
- Possibile congestione della base del cranio e dei linfonodi cervicali post-COVID.
- Ritenzione di tossine e infiammazione cronica post-virale.
👐 Trattamento Osteopatico
✅ 1. Trattamento della base cranica e dell’ATM
- Tecnica di release dell’osso temporale per migliorare la mobilità e ridurre l’acufene.
- Mobilizzazione dello sfenoide per migliorare l’equilibrio cranio-sacrale.
- Lavoro su ATM e muscoli masticatori per alleviare la tensione.
✅ 2. Tecniche cervicali per il nervo di Arnold
- Tecnica miofasciale sui muscoli suboccipitali.
- Tecniche di energia muscolare su C0-C1-C2.
- Stretching passivo dello splenio del capo.
✅ 3. Trattamento del diaframma e del sistema viscerale
- Normalizzazione del diaframma toracico per migliorare la respirazione e la funzione gastrica.
- Tecniche di mobilizzazione del piloro e dello stomaco per ridurre la tensione sul nervo vago.
✅ 4. Lavoro sul sistema linfatico e immunitario
- Pompage toracico per favorire il drenaggio linfatico.
- Tecnica di drenaggio della base del cranio per ridurre la congestione linfatica post-virale.
🏋️♂️ Esercizi Mézières
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Stretching della catena posteriore
- Sdraiato su un tappetino, sollevare le gambe a 90° contro un muro mantenendo la schiena piatta a terra.
- Durata: 3 minuti, respirando profondamente.
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Esercizio di decompressione cervicale
- In posizione supina, posizionare un asciugamano arrotolato sotto la base del cranio e rilassarsi per 5 minuti.
🌿 Integratori Consigliati
- Magnesio e vitamina B6 → Per rilassare il sistema nervoso e ridurre la tensione muscolare.
- Quercetina e bromelina → Per ridurre l’infiammazione post-virale.
🔥 Agopuntura
- GB20 (Feng Chi) → Dietro l’orecchio, per ridurre cefalea e tensione cervicale.
- ST36 (Zu San Li) → Per migliorare la digestione e la regolazione immunitaria.
🍏 Alimenti Consigliati
✅ Consigliati:
- Verdure a foglia verde (supportano il fegato e il sistema linfatico).
- Pesce ricco di omega-3 (azione antinfiammatoria).
- Tisane con zenzero e curcuma.
🚫 Sconsigliati:
- Latticini (potenziale reazione infiammatoria).
- Glutine e cibi processati (aumentano la permeabilità intestinale).
- Cibi molto salati (peggiorano il drenaggio linfatico).
🩺 Consiglio Specialistico
❗ Vista la persistenza dei sintomi e la loro natura post-virale, sarebbe utile consultare:
- Otorinolaringoiatra → Per escludere patologie dell’orecchio interno (vestibolopatia post-virale, sindrome di Menière).
- Gastroenterologo → Per valutare un’eventuale ipersensibilità alimentare o reflusso.
- Neurologo → Se la nevralgia di Arnold è molto intensa o se le vertigini persistono.
👉 Hai notato se il paziente ha avuto alterazioni della pressione arteriosa o variazioni di temperatura corporea post-COVID? Potrebbero fornire ulteriori indizi sulla disfunzione sistemica.
Caso 2: Cervicalgia Infantile e Approccio Multidisciplinare
GPTs – OsteoAI

Risposta AI
Domanda Dottore
Mi consigli un approccio ortodontico? come ti sembra la sua occlusione? può essere causa dell’alterazione posturale?
Risposta AI
Grazie per il dettaglio! Il quadro clinico della bambina suggerisce una probabile ipertrofia adenoidea e/o tonsillare, che può essere uno dei fattori principali della respirazione orale e delle alterazioni occluso-posturali.
🔍 Ipertrofia Adenoidea e Tonsillare: Effetti su Occlusione e Postura
📌 Conseguenze respiratorie e cranio-facciali
- Ostruzione delle vie aeree superiori → La bambina compensa con la respirazione orale, aggravando lo sviluppo cranico in senso verticale (pattern dolicocefalo).
- Ridotta ossigenazione cerebrale → Può influenzare l’attenzione e lo sviluppo neurovegetativo.
- Alterazioni della postura linguale → La lingua rimane bassa, ostacolando lo sviluppo palatale e contribuendo alla retrusione mandibolare (Classe II).
📌 Effetti su postura e sviluppo muscolare
- Postura cervicale in anteriorità → La testa si proietta in avanti per facilitare la respirazione, alterando la biomeccanica cervicale e dorsale.
- Squilibri nella muscolatura oro-facciale → Tono ridotto del palato molle e dei muscoli della deglutizione, con possibile deglutizione atipica.
- Ripercussioni posturali discendenti → Possibile alterazione dell’appoggio plantare con piede piatto/valgo.
🏥 Strategia di Trattamento Integrato
1️⃣ Valutazione ORL e possibili interventi
📌 Visita otorinolaringoiatrica (ORL) → Fondamentale per valutare se l’ipertrofia adenoidea e tonsillare necessita di:
- Terapia conservativa con decongestionanti naturali, spray nasali e igiene delle vie aeree.
- Trattamento con corticosteroidi nasali (su indicazione medica) per ridurre il volume delle adenoidi.
- Intervento chirurgico (adenotonsillectomia) se l’ostruzione è severa e compromette il sonno o la qualità di vita.
2️⃣ Trattamento ortodontico funzionale
📌 Obiettivo: ampliare il palato e favorire la respirazione nasale.
- Espansore rapido palatale (RPE) → Se il palato è stretto, aiuta a migliorare il flusso d’aria nasale.
- Dispositivi funzionali (es. Bionator, Twin-Block) → Stimolano la crescita mandibolare e riposizionano la lingua.
3️⃣ Approccio Osteopatico per il Riequilibrio Cranio-Posturale
📌 Tecniche consigliate:
- Tecniche cranio-sacrali → Per migliorare la mobilità delle ossa craniche e la funzione respiratoria.
- Mobilizzazione intraorale e lavoro sulla lingua → Per stimolare la corretta posizione linguale.
- Lavoro su diaframma e coste superiori → Per migliorare la respirazione toracica.
🏋️ 2 Esercizi Metodo Mézières per migliorare la postura e la respirazione
1️⃣ Esercizio di allungamento toracico per migliorare la capacità respiratoria
- Posizione: sdraiata su un rullo (o asciugamano arrotolato) sotto la colonna dorsale.
- Braccia aperte, respirazione diaframmatica profonda per 5 minuti.
2️⃣ Rieducazione della respirazione nasale con esercizi di Buteyko
- Inspirare lentamente dal naso, trattenere 3 secondi e espirare dalla bocca.
- Ripetere 10 volte per migliorare la funzione nasale.
🌿 2 Integratori Naturali Consigliati
1️⃣ Ribes Nigrum (gemmoderivato) → Effetto antinfiammatorio naturale sulle mucose respiratorie.
2️⃣ Lattoferrina → Per supportare il sistema immunitario e ridurre la frequenza delle infezioni.
🔴 2 Agopunti da trattare per migliorare la respirazione e ridurre l’infiammazione
1️⃣ LI4 (Hegu) → Situato tra il pollice e l’indice, aiuta a decongestionare le vie aeree superiori.
2️⃣ EX-B2 (Yintang) → Al centro della fronte, utile per migliorare la respirazione nasale.
🍏 Alimenti Consigliati e Sconsigliati
✅ Consigliati:
- Alimenti ricchi di vitamina C (kiwi, agrumi, peperoni) per supportare il sistema immunitario.
- Pesce azzurro e semi di lino per la loro azione antinfiammatoria (omega-3).
- Tisane a base di eucalipto e timo per decongestionare le vie aeree.
🚫 Sconsigliati:
- Latticini e zuccheri raffinati → Possono aumentare la produzione di muco.
- Alimenti fritti e industriali → Favoriscono l’infiammazione sistemica.
📌 Conclusione e Prossimi Passi
✅ Valutazione ORL urgente per determinare la necessità di trattamento medico o chirurgico per le adenoidi.
✅ Approccio ortodontico precoce per guidare lo sviluppo cranio-facciale e migliorare la funzione respiratoria.
✅ Trattamento osteopatico e logopedico per correggere le alterazioni posturali e respiratorie.
✅ Modifiche dello stile di vita e dell’alimentazione per ridurre l’infiammazione e migliorare il benessere generale.
🧐 Domanda per te: La bambina presenta episodi di apnea notturna o russamento? Se sì, potrebbe essere un segnale di sindrome da apnea ostruttiva del sonno (OSAS), condizione che richiede una valutazione approfondita!
Caso 3: Dolore Persistente al Piede e l’Importanza di un Approccio Sistemico
Risposta AI
Analisi del Caso
Paziente: Donna, 59 anni
Sintomi:
- Gonfiore al mesopiede sinistro
- Associato a rossore e difficoltà alla deambulazione
- Dolore persistente nonostante cicli di fisioterapia con tecar
- Storia familiare di gotta
- Risonanza magnetica negativa per lesioni strutturali
🔴 Red Flag (Segnali di Allarme)
- Possibile patologia infiammatoria o metabolica: Il gonfiore e il rossore potrebbero indicare un’infiammazione acuta, potenzialmente legata a cause sistemiche come artrite gottosa o artrite reattiva.
- Persistenza dei sintomi nonostante il trattamento fisioterapico: Questo suggerisce che il problema potrebbe non essere esclusivamente di natura biomeccanica.
- Coinvolgimento sistemico: Gli esami del sangue devono essere attentamente analizzati per escludere disfunzioni metaboliche o autoimmuni.
📊 Analisi degli Esami del Sangue
- Acido urico: 5,40 mg/dl (range 2,5 – 6,2 mg/dl) → Non elevato, ma borderline per rischio di gotta.
- VES: 69 mm/h (valore normale < 15 mm/h) → Elevato, segnale di infiammazione cronica o acuta.
- PCR: 6,80 mg/l (valore normale < 5 mg/l) → Elevato, conferma un’infiammazione in corso.
- HDL basso (37 mg/dl, rischio moderato) e indice di rischio cardiovascolare aumentato (4,9, valore normale < 4,5) → Possibile correlazione con uno stato infiammatorio cronico.
- Elettroforesi sieroproteine: Aumento della frazione Alfa 2 (15,75%, limite massimo 11,50%) e sospetta anomala in zona gamma → Potrebbe indicare un processo infiammatorio cronico o una condizione autoimmune.
- Proteinuria: 100 mg/dl nelle urine → Segnale di possibile danno renale, da monitorare.
🔎 Conclusione degli Esami:
Gli esami di laboratorio evidenziano un quadro infiammatorio sistemico che potrebbe essere legato a una patologia reumatologica (come artrite gottosa o artrite autoimmune). La VES e PCR elevate indicano una risposta infiammatoria attiva.
🔍 Diagnosi Differenziale Osteopatica
- Artrite gottosa subacuta o cronica → Nonostante l’acido urico non sia elevato, la storia familiare e i sintomi orientano verso questa possibilità.
- Artrite reumatoide o reattiva → Da escludere con esami specifici (fattore reumatoide, anti-CCP, HLA-B27).
- Disfunzione osteopatica del mesopiede con componente vascolare e infiammatoria → Valutare alterazioni della mobilità articolare del tarso e della pompa venosa plantare.
- Linfedema locale secondario a infiammazione cronica → Il gonfiore persistente può essere esacerbato da una cattiva circolazione linfatica.
👐 Approccio Osteopatico
- Tecniche Miofasciali → Per ridurre la tensione della fascia plantare e migliorare il drenaggio locale.
- Trattamento della fascia plantare con tecnica di rilascio miofasciale.
- Tecniche di drenaggio fasciale della caviglia per migliorare il ritorno venoso e linfatico.
- Mobilizzazione Articolare → Per migliorare la funzione del mesopiede e ridurre l’infiammazione articolare.
- Tecniche di pompaggio articolare sul mesopiede per favorire il metabolismo locale.
- Tecniche di decoattazione del primo e secondo raggio metatarsale.
- Tecniche Craniosacrali → Regolazione del sistema autonomo per modulare la risposta infiammatoria.
- Lavoro Viscerale su Reni e Fegato → Per migliorare il metabolismo degli acidi urici e favorire il drenaggio sistemico.
🏋️♂️ Esercizi Mézières
- Allungamento globale posturale in posizione supina → Per ridurre la tensione fasciale e migliorare il ritorno venoso e linfatico.
- Paziente supina con gambe contro il muro, mantenere per 5-10 min.
- Esercizi di mobilizzazione del piede e della caviglia → Movimenti di flessione ed estensione lenta con respiro profondo per stimolare il drenaggio.
💊 Consigli Nutrizionali e Integratori
- Integratori consigliati:
- Estratto di ciliegia nera (effetto uricosurico, aiuta a ridurre l’acido urico).
- Omega 3 (EPA/DHA) per ridurre lo stato infiammatorio sistemico.
- Cibi consigliati:
- Verdure a foglia verde, sedano, cetrioli (alcalinizzanti).
- Acqua con bicarbonato per favorire l’eliminazione degli acidi.
- Cibi da evitare:
- Carni rosse, frattaglie, alcol, cibi ricchi di purine (favoriscono la produzione di acido urico).
🏵 Agopunti da Trattare
- SP6 (Sanyinjiao, Milza 6) → Localizzato 3 dita sopra il malleolo mediale, migliora la funzione renale e il drenaggio linfatico.
- LV3 (Taichong, Fegato 3) → Tra il primo e il secondo metatarso, aiuta a drenare le tossine e migliorare la circolazione epatica.
Conclusione
La paziente presenta un quadro di infiammazione sistemica con possibile componente gottosa nonostante valori di acido urico borderline. È necessario un approfondimento reumatologico e metabolico, associato a un approccio osteopatico mirato al drenaggio linfatico e alla mobilità del mesopiede. Se i sintomi persistono, è consigliabile valutare una risonanza magnetica con contrasto per escludere patologie infiammatorie croniche locali.
🧐 C’è qualche dettaglio della storia clinica che potrebbe essermi sfuggito?
Domanda Dottore
quali sono le patologie che sospetti?
Risposta AI
📌 Diagnosi Differenziali Sospette
Data la combinazione di gonfiore, rossore, dolore persistente e difficoltà nella deambulazione, associati a esami del sangue alterati (VES e PCR elevate, proteinuria, elettroforesi alterata) e alla storia familiare di gotta, possiamo ipotizzare le seguenti patologie:
1️⃣ Artrite Gottosa (Gotta) – 🔥 Patologia più Probabile
🔹 Motivo del sospetto:
- Storia familiare di gotta
- Gonfiore e rossore localizzato al mesopiede (tipico della gotta, che può colpire tarso e metatarso)
- Infiammazione persistente nonostante fisioterapia (indica un’origine metabolico-infiammatoria)
- Acido urico borderline (5,40 mg/dl) → Non elevato, ma potrebbe oscillare o precipitare localmente nei tessuti
🔸 Come confermarla?
- Dosaggio di uricemia su più prelievi (può variare)
- Esame del liquido sinoviale per rilevare cristalli di urato monosodico
- Ecografia articolare: segni di aggregati cristallini (doppio contorno)
🔹 Se fosse gotta, perché non risponde alla terapia?
- Potrebbe essere una forma subacuta o cronica, non acuta
- Potrebbe esserci un deposito locale cronico di cristalli urici che mantiene l’infiammazione
- Una disfunzione renale lieve (proteinuria) potrebbe ridurre l’escrezione degli urati
2️⃣ Artrite Reumatoide Sieronegativa o Reattiva
🔹 Motivo del sospetto:
- VES e PCR molto alte (69 mm/h e 6,8 mg/l) → Indicano un’infiammazione cronica sistemica
- Elettroforesi sieroproteine alterata (aumento Alfa 2 e sospetta anomalia gamma) → Possibile malattia autoimmune
- Dolore persistente con gonfiore non rispondente alla tecar
- Possibile coinvolgimento di più articolazioni? (Va chiesto alla paziente se avverte rigidità mattutina o dolori in altre articolazioni)
🔸 Come confermarla/escluderla?
- Dosare Fattore Reumatoide (FR) e anti-CCP (potrebbero essere negativi, ma un valore positivo confermerebbe la diagnosi)
- HLA-B27 (utile per sospetto di artrite sieronegativa o spondiloartrite)
- Ecografia articolare per verificare sinovite o versamento sinoviale
3️⃣ Sindrome Metabolica con Artrite Infiammatoria Secondaria
🔹 Motivo del sospetto:
- HDL basso (37 mg/dl) e indice di rischio cardiovascolare alto (4,9) → Segno di infiammazione cronica sistemica
- Trigliceridi borderline (158 mg/dl) → Potrebbe indicare alterazione metabolica
- PCR elevata e elettroforesi sieroproteine anomala → Infiammazione cronica sistemica
- Gotta e sindrome metabolica spesso coesistono
🔸 Come confermarla/escluderla?
- Valutazione resistenza insulinica (HOMA-IR)
- Ecografia epatica per verificare steatosi epatica (segno di sindrome metabolica)
- Monitoraggio della glicemia e HbA1c nel tempo
4️⃣ Artrite da Microcristalli (Pseudogotta – Condrocalcinosi)
🔹 Motivo del sospetto:
- Coinvolgimento del mesopiede (la pseudogotta colpisce spesso ginocchia, polsi e caviglie, ma non è escluso il piede)
- Infiammazione cronica persistente nonostante la fisioterapia
- Proteinuria e lieve disfunzione renale possono alterare il metabolismo del calcio e dei cristalli pirofosfato di calcio
🔸 Come confermarla?
- Radiografia del piede per identificare calcificazioni nella cartilagine articolare
- Esame del liquido sinoviale alla ricerca di cristalli di pirofosfato di calcio
5️⃣ Sindrome da Ipermobilità Articolare / Disfunzione Fasciale del Mesopiede
🔹 Motivo del sospetto:
- Se il dolore fosse peggiorato gradualmente e fosse associato a lassità legamentosa
- Se la paziente avesse avuto episodi ricorrenti di distorsioni o dolori muscolo-scheletrici diffusi
- Può esserci una componente posturale che causa un’infiammazione locale cronica
🔸 Come confermarla/escluderla?
- Valutazione della mobilità articolare generale (test di Beighton per ipermobilità)
- Valutazione podologica per eventuale appoggio errato
📌 Riassunto e Piano di Approfondimento
1️⃣ Gotta cronica o subacuta
2️⃣ Artrite reumatoide sieronegativa o reattiva
3️⃣ Sindrome metabolica con infiammazione cronica
4️⃣ Pseudogotta (condrocalcinosi)
5️⃣ Disfunzione biomeccanica-fasciale del mesopiede
🔎 Esami consigliati per confermare la diagnosi:
- 🔬 Uricemia su più prelievi e esame del liquido sinoviale
- 🔬 Fattore Reumatoide (FR) e anti-CCP
- 🔬 Radiografia o ecografia del piede per segni di microcristalli
- 🔬 HLA-B27 (se sospetto di artrite reattiva)
- 🔬 Esame metabolico completo (HOMA-IR, ecografia epatica, profilo lipidico avanzato)
📢 Prossimi Passi
👉 Bisogna approfondire con una visita reumatologica e/o metabolica.
👉 Se gli esami confermano gotta, potrebbe essere necessaria una terapia farmacologica specifica per abbassare l’uricemia (allopurinolo o febuxostat) e un cambiamento dietetico più drastico.
👉 Se emergesse una malattia autoimmune, potrebbe essere necessario un trattamento immunomodulante.
🧐 La paziente ha mai avuto episodi simili in passato? Ci sono altre articolazioni coinvolte (mani, ginocchia, caviglie)?